La giustificazione

La-giusticazione

 

 

Abita nel cuore del bosco la Bella Addormentata.
Nella sua casetta di legno veglia e annota con metodica precisione
lo scalpiccio delle querce che sente sradicarsi e venir giù tutt’intorno.
Il silenzio l’avvinghia sussurrando il verso della civetta.
La gazza ammaestrata becca i diamanti nei suoi palmi.
La Bella Addormentata si è addestrata a ricoprire di nero il sole al minimo indizio,
a disegnare i passi dei fantasmi che sente risalire per i sentieri.
Soffre d’insonnia la Bella Addormentata.
Con la ritualità dei matti getta sassolini nei bicchieri d’acqua,
in essi i cerchi concentrici s’allargano stringendosi al suo collo,
costringendola a giustificare, con la sua natura, ogni mancato slancio.
Natura d’architetta di fobie.
Apri quella porta Bella Addormentata,
ho lasciato le briciole di Hansel sul sentiero che ti condurrà dalle fate,
ascolta il flauto del Pifferaio Magico che ti guiderà nella città.
Non temere, la pioggia, la neve, le stelle ci cadranno da lassù.
Io ho solo briciole e il sogno di farti capire che non è una favola
restare svegli per amore e non per insonnia.

di bisbiglidivita

Geppetto afgano

Mentre spiascica il canto arabo di tua madre
tu, piccolo, stenditi sul tavolo di questo vecchio falegname.
Sai Pinocchio? Forse laggiù non c’erano i balocchi.
Quel baraccone di zucchero filato si è sciolto al sole.
Lì, dove sorridevi correndo, uomini piantano tagliole.
Stringi i denti perché il tuo pianto fa lacrimare le mie mani.
Queste dita, di carne e sudore, debbono martellare ancora,
perché non si sgretoli il giorno che ti vedrà ancora in piedi.
Riavrai gambe di pregiato legno da lucidare prima di giocare.
Da quell’albero, oltre ai bauli, ho scavato modellando i tuoi arti.
Ma ora lascia che attacchi il ginocchio e ne testi il moto.
Zitto, solo un attimo, piccolo prolungamento di queste mani.
Fammi oliare la rotula sulla quale s’arresta il mondo,
fammi scartavetrare l’odio e avvitare l’ingiustizia.

Ora, se puoi, scendi e abbracciami nella danza dei nuovi passi,
dimmi se le tagliole hanno scalfito anche quel marchingegno,
quel meccanismo che fa tic tac e che deposi nel tuo petto.

di bisbiglidivita

Mai in sua assenza

 

C’è un vecchio pescatore laggiù sul molo,
la sua sedia di vimini è piantata nel cemento.
Sta fermo davanti all’intemperie di un riflusso
che inonda stanze vuote con l’assenza di donna.
Muri d’acqua e onde grosse davanti all’immobilità
che piange la malinconia bagnata di un vedovo,
tradito da un addio che inganna le statistiche
e da barche che non sanno ascendere ai cieli.
Attende da giorni che il mare diventi una linea
che all’orizzonte sappia aggrapparsi al manto stellato.
Quassù il paese arroccato custodisce il segreto,
senza riuscire a dissuadere il sogno triste del pescatore.
Appena Andromeda poserà le luci sui flussi di Nettuno
il tenero pescatore proietterà la nascita della sua Venere,
che avrà perso le rughe del volto nel candore del paradiso.
Dal cielo un’orchestra incalzerà il suono di un abbraccio.
In quell’istante, mi ha giurato,staccandosi in aria si tufferà,
portando nelle tasche petali di rosa,un ago e una matassa,
per cucirle sulla pelle un giardino di Matisse
e infilare tutte le acque per fargliene una collana

di bisbiglidivita

Risali il sentiero

 

Ho l’anima legata al tronco di una quercia
in un bosco circondato dalla notte di me,
che offre al nostro cammino solo
l’ombra del mio amore.
È un’ultima notte dell’anno che fa i conti
sgranando rimorsi e slanci datati,
corde che stringono l’anima
in debito d’ossigeno.

Se per ogni dono di quest’anno accendessi una luce
il cielo della notte sarebbe ormai alba,
invece il nero sfondo in cui ristagno
risucchia e stinge gli astri.

Ho l’anima legata al tronco di una quercia,
in un bosco circondato dalla notte di me
ma sento i tuoi passi risalire il sentiero
al di là del tendone nero.

Oltrepassa le quinte del teatro della mia prigione
e il cielo piangerà con te una tempesta acida
che batterà sulla mia anima sfigurata
lacerando i fili delle corde.

Due passi in là dal cerchio di me, con te, non è più notte
sul sentiero fiorito dalle tue lacrime ti seguirò
perché la libertà è raccogliere gocce di rugiada
dai boccioli del nostro amore.

Ho mozziconi di vita legati al tronco di una quercia
in un bosco circondato dalla notte di me
dove però non c’è più la mia anima che è con te
a ridipingere il nostro cielo per un sole in arrivo.

di bisbiglidivita

Sogni…a piene mani

 

Ho una sedia da spolverare
e un balcone davanti alla notte,
un cielo da ringraziare
e mani zeppe di stelle cadenti.
I nostri desideri ingolfano l’universo,
viaggiano per secoli come meteore,
fin quando una notte non lasciano
una scia e cadono a due passi da noi.
Stanotte si sono posati accanto a questa sedia,
la loro coda di luce è presto scomparsa nel buio
ma i mie sogni non se ne andranno, vedranno l’alba,
che rischiarerà quel bel mestiere che è sognare.

di bisbiglidivita

Bisbigli di vita – Alviano

Video realizzato da Andrea Sbarretti

Scrivere è il mio antidoto contro la superficialità e la frenesia. Le poesie qui presentate sono raccolte nel libro “Matite per penetrare bisbigli di vita”. Scrivere e riscrivere, cancellare e sprecare matite intere per trovare il modo di raccontare la mia vita e quella di persone che vedo passare davanti a me.

Ad ogni poesia presentata in questo blog ho associato un video, una foto o una musica perché leggerne una o più di una significhi fare una esperienza sensoriale che non si esaurisca nella lettura, che non abbia il suo limite nelle parole, sebbene esse siano la cosa più bella per me, e la loro ricerca un gioco incantevole.

Per cui, per inaugurare queste pagine, vi lascio con questo filmato che racconta di un giorno magico: il 4 dicembre 2011 al Castello di Alviano.  Quando quel giorno si sono riaccese le luci, appoggiati i fogli sul leggio, spenti i microfoni, staccati i proiettori dei video, è rimasto un calore mai visto, provocato da tantissime persone fortemente emozionate, molti anche in lacrime. Di queste emozioni/reazioni ho raccontato nella pagina di questo blog LO SAI CHE.. Forse c’è anche ciò che mi hai detto tu quel giorno.

Sito di Andrea Sbarretti.

di bisbiglidivita