Abita nel cuore del bosco la Bella Addormentata.
Nella sua casetta di legno veglia e annota con metodica precisione
lo scalpiccio delle querce che sente sradicarsi e venir giù tutt’intorno.
Il silenzio l’avvinghia sussurrando il verso della civetta.
La gazza ammaestrata becca i diamanti nei suoi palmi.
La Bella Addormentata si è addestrata a ricoprire di nero il sole al minimo indizio,
a disegnare i passi dei fantasmi che sente risalire per i sentieri.
Soffre d’insonnia la Bella Addormentata.
Con la ritualità dei matti getta sassolini nei bicchieri d’acqua,
in essi i cerchi concentrici s’allargano stringendosi al suo collo,
costringendola a giustificare, con la sua natura, ogni mancato slancio.
Natura d’architetta di fobie.
Apri quella porta Bella Addormentata,
ho lasciato le briciole di Hansel sul sentiero che ti condurrà dalle fate,
ascolta il flauto del Pifferaio Magico che ti guiderà nella città.
Non temere, la pioggia, la neve, le stelle ci cadranno da lassù.
Io ho solo briciole e il sogno di farti capire che non è una favola
restare svegli per amore e non per insonnia.