Il paradiso dei poveri – poesia e video

 

Se il paradiso avesse un suono esso sarebbe
il rumore del frusciare ruvido delle foglie di granturco.

Scendeva la notte e con essa quel rumore entrava nella nostra casa di creta,
ma nessuno dei mie fratelli, nel letto con me, riuscivano a sentirlo.
Nemmeno papà e mamma, separati da noi da una tenda di tela, lo udivano.

Fu mio nonno a dirmi che quel suono ruvido era del paradiso che calava.
Dovetti promettergli, incrociando le dita sulle labbra che
non avrei svelato a nessuno che potevo sentirlo, nemmeno ai miei.
Il nonno mi prese sulle sue gambe, sotto un albero, si tolse il berretto e
mi svelò che il paradiso calava di notte nella casa dei poveri faticatori,
essi non sapevano minimamente di dormire avvolti da morbide nuvole,
soavi, senza stanchezza alcuna non immaginavano di essere prossimi a Dio.
Quel giorno, sotto l’albero col nonno, incrociai le dita e strinsi il premio,
un fico secco, la mamma li conservava per metterli nella calzetta di Natale.

Quando, ormai grande, lasciai la casa di creta per un’altra casa di creta
la vita si fece riconoscere per altri suoni, più lievi ma assai dolorosi.
Conobbi il pianto di figli che di notte dormivano su assi di legno
lo sbuffare dei tori che andavamo a prendere a piedi in maremma
il suono sordo della zappa che entrava nella terra di mattina e usciva di sera
il fragore delle bombe a grappolo tedesche sul ponte di ferro.
Sebbene fossero tanti e costanti i suoni della fatica e della povertà,
non smisi mai di sentire il rumore del paradiso.

Quando, io ed Ester, andavamo a letto, pensando che i miei figli dormissero,
ci muovevamo forte e delicati, sopra la fatica del giorno e della terra,
danzavamo su un materasso pieno zeppo di rumorose foglie di granturco.
Quello era il paradiso per noi che non avevamo smesso di essere poveri.

Video di Ciro Schiaroli (link)

di bisbiglidivita

2 commenti su “Il paradiso dei poveri – poesia e video

  1. Nn sapevo che ad Alviano ci fosse un poeta..complimenti!!questa poesia mi ha fatto venire la pelle d’oca..mi ha fatto ritornare in mente la vita dura raccontata dai miei nonni che nonostante la fatica che dovevano superare ogni giorno accettavano tutto con serenità e ringraziando sempre Dio..mi hai veramente commossa,,bravo!!!

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